All’interno della sala E troviamo due reperti unici in Toscana: due mummie Tebane donate alla Gabinetto nel 1820 da Leopoldo II, Granduca di Toscana.
La mummia di donna è databile all’VII secolo a.C. e gli archeologi hanno dedotto il suo sesso dall’allargamento delle ossa del bacino.
Questa mummia è stata rinvenuta nel sarcofago in legno esposto nella sala D; questo, recentemente restaurato, è caratterizzato dai colori giallo e rosso, tipici dei culti solari dell’epoca.
Della donna sappiamo ben poco: il nome, Heruimen (traduzione: Amon è contento), e lo status sociale medio-alto che intuiamo dalla doratura del sarcofago all’altezza delle braccia e del volto.
Com’era uso dell’epoca, a scopo propiziatorio, si trovavano nel sarcofago anche un uovo e una collana turchese, colore che rimanda al cielo.
Accanto al sarcofago di Heruimen sono stati ritrovati un coperchio di vaso canopo raffigurante la testa del dio Amset (divinità protettrice dello stomaco) e un vaso senza coperchio del quale non possiamo intuire il contenuto.
La mummia del bambino, di sesso maschile, è databile al VI secolo a.C.
Per diversi anni si è sostenuto che le due mummie fossero madre e figlio, essendo state ritrovate nello stesso luogo l’una accanto all’altra, ma ciò è stato smentito dalla datazione a carbonio 14 che ha dimostrato la loro appartenenza a secoli diversi.